lunedì 22 maggio 2017

Storia di un...

Ho la brutta abitudine di essere impermeabile, ma ho un uragano dentro e nessuno lo ha notato.
Non c'é dubbio che il carattere si forma nella famiglia e nella cultura in cui uno nasce. 
Ho sempre immaginato soprattutto quando ero all'universitá come sarei stato se fossi nato in Cina o in Africa. Sicuramente diverso da quello che sono adesso... "nel mezzo del cammino della mia vita", anzi direi una persona completamente diversa da quella che sono.
La cultura e la famiglia. 
Noi napoletani  che la vita e i rapporti umani li viviamo senza calcoli, con slancio, passione, emozione. Noi che ancora diamo ancora fiducia a credito alle persone, subito, come se la fiducia fosse la normalita' e non un premio da conquistare, salvo poi starci male quando questa fiducia viene tradita. Noi che nei rapporti con gli altri diamo il meglio di noi stessi, che quasi ci offendiamo se una persona a cui offriamo il caffe' ci risponde "no grazie", che se a tavola chiediamo chi gradisce il dolce, chi risponde no proviamo a convincerlo  a  mangiarlo, perche' siamo cosi', istintivi, generosi, carnali. Per  troppo  entusiasmo, troppa giovialita', troppa passionalita' (intesa nel senso piú amplio della parola), siamo portati ad affezionarci rapidamente alle persone, ad accorciare le distanze, a seguire troppo l'istinto, rischiando molto spesso di risultare benevolmente invadenti. E quando ci rimaniamo male, quando ci rendiamo conto che non tutto il mondo gira alla nostra velocita'. Ma siamo cosi', nessun napoletano (di quelli civili e moralmente sani) smettera' di esserlo, potra' limitarsi, mordersi la lingua, frenarsi, ma in cuor suo sara' sempre  un napoletano! E di una cosa sono certo, la sana napoletanita' al mondo di oggi puo' solo fare bene!